Il Carmine di Ostuni

La presenza dei carmelitani in Ostuni risale alla seconda metà del '400, sotto gli aragonesi. Qui si stabilirono fuori dalle mura della città e vi rimasero fino al XIX secolo. La chiesa, tuttora funzionante, è sede della confraternita e del terz'ordine del Carmine, mentre il convento versa in uno stato di abbandono.

I carmelitani di Ostuni ebbero stretti contatti con la famiglia Serio e, in particolare, con Rosa Maria. L'ultima sorella della venerabile, infatti, visse per anni come monaca di casa vestendo l'abito del Carmine che dovette ricevere dai frati. Il fratello Luigi, invece, aveva diverse proprietà terriere confinanti con quelle dei carmelitani.

Quando le carmelitane di Fasano si trasferirono dal loro conservatorio nel nuovo monastero, divenendo monache dell'Ordine Carmelitano, un frate del convento di Ostuni tenne un discorso nella chiesa matrice fasanese. E' certo, poi, che un tale padre Protentino, anche lui del convento ostunese, era in stretto contatto con la madre Rosa Maria, consultandola spesso su come dovesse agire. Alla morte della venerabile, le monache conservavano ancora una cassetta con le lettere del carmelitano alla madre, lettere che, purtroppo, sono andate smarrite.

Contrariamente a quanto qualcuno sostiene, a quei tempi c'erano contatti tra l'Ordine maschile e le monache. E Rosa Maria conobbe e strinse relazioni con alcuni suoi confratelli carmelitani.