La Madonna nell'esperienza di Rosa Maria



«Siamo figlie di Maria del Carmelo! Cerchiamo da lei l’aiuto per salire su questo monte perché lei, come madre amorosa, ce lo darà». Questa esortazione che Rosa Maria rivolse alle sue consorelle, in uno dei suoi sermoni, racchiude tutto il suo profondo legame con la Vergine Madre. Già da piccola ricevette dalla Madonna la grazia della guarigione dal vaiolo, come depose la mamma al processo di beatificazione. Entrata al Carmelo, intese dalla Vergine che quest’Ordine era tutto consacrato a lei attraverso le immagini di un giardino profumato e di un edificio sontuoso, i cui fiori e le cui pietre sono i suoi religiosi. Ancora, in diverse occasioni, aveva visto Maria mettere delle ghirlande di rose sul capo delle sue religiose come segno di speciale protezione verso queste monache a lei dedicate. L’abito carmelitano rappresentava per lei l’impegno a rivestirsi delle virtù di Maria nella sequela di Gesù. «Figlia – le disse la Madonna in occasione della sua consacrazione – ti copro con questa veste candida affinché tutto il tempo della tua vita tu ti mantenga pura al tuo Diletto».
Come per altre mistiche, tra le quali S. Maria Maddalena de’ Pazzi, la presenza della Madonna segnò i momenti più importanti delle esperienze soprannaturali di Rosa Maria. In un’estasi avuta al tempo del noviziato, la Vergine Madre presiedette al fidanzamento spirituale tra Rosa Maria e Gesù e, anni dopo, alle sue nozze mistiche quando le scrisse il nome di Gesù sul cuore, dicendole: «Questo nome ti assisterà, ti difenderà e sarà la tua guida». La Madonna le appariva, spesso circondata dai santi, ora per confortarla o purificarle il cuore, ora per indicarle la volontà di Dio o raccomandarle qualcuno per cui pregare. Una volta le fece il dono ineffabile di metterle tra le braccia il Bambino Gesù. Davanti a tali grazie esclamava: «Io vi adoro o Bella, custodita dalla Santissima Trinità, riverita dagli Angeli, onorata dai Santi! Mia Signora, ingrandisci il mio cuore per amarti».
Ostuni - Santa Maria delle Grazie
Rosa Maria si preparava a celebrare le feste mariane con particolari digiuni e preghiere. Alle sue monache raccomandava spesso di imitare le virtù di Maria nei discorsi o meditazioni che dava loro in alcune particolari ricorrenze, quali il Natale, la festa dell’Assunta e della Natività di Maria. Le invitava pure a recitare delle devozioni che le erano care, come lo Stellario della Madonna, o altre che lei aveva inventato. Diceva ancora alle monache che alcune preghiere mariane richiamano alcuni attributi di Maria: il Magnificat la sua grande umiltà, la Salve Regina  l’intercessione per i peccatori, l’Ave Maris Stella la sua maternità divina e l’Ave Maria la sacra e pura gestazione del suo Figlio. Infine, attraverso il canto del Laudate Dominum omnes gentes invitava «tutto il mondo a lodare Dio e Maria Santissima affinché come Madre l’impetri il perdono dei nostri peccati».